Fashion Week dopo il Coronavirus: quale futuro?
10 minuti di sfilata quanto valgono tra ambiente e salute?
L’appuntamento francese è iniziato con Dior e concluso con Louis Vuitton nove giorni dopo, ma alcuni brand hanno cancellato le loro presentazioni optando per le app e i sistemi digitali come Joor e Ordre, tra show-room e operazioni d’acquisto 2.0 con cui buyers e retailers hanno potuto lavorare a distanza.Uno scenario virtuale che ha acceso i riflettori sui meccanismi di non-sostenibilità delle fashion week come le conosciamo che muovono folle di persone nel mondo per eventi di una manciata di minuti10 minuti circa per sfilata, secondo Pambianco, per un budget minimo di 100 mila euro fino raggiungere vari milioni: inimmaginabile l’investimento di Chanel per mettere in piedi la sfilata autunno inverno del 2010, quando la maison ha fatto arrivare vero iceberg di 265 tonnellate dalla Svezia al Grand Palais abbassando la temperatura dell’edificio abbassata a -4 gradi.Un impatto ambientale, quello in generale delle fashion weeks, difficile da valutare e contenere – fino a ieri, anche perché nessuno degli organismi ufficiali raccoglie i dati relativi agli scarti generati dagli show. «Grazie anche al focus sempre più importante sul tema della sostenibilità ambientale, il mondo green è entrato negli ultimi tempi a far parte anche del catwalk, con, ad esempio, Gabriela Hearst, Gucci e Burberry che hanno dichiarato “carbon neutral” i loro show PE 2020, compensando con azioni alternative le emissioni di co2 emesse dell’evento e Dior impegnato a ripiantare nei parchi parigini 164 alberi usati per la scenografia del suo show.Ma quanta anidride carbonica produce in media una sfilata? Circa 700 tonnellate, di cui 200 derivate dalla produzione dell’evento stesso e 500 dai viaggi aerei degli ospiti. Così ha stimato Bureau Betak, agenzia di produzione responsabile del famoso Concord rosa di Victoria Secret’s che nel 2000 aveva fatto volare a Cannes una schiera di top model. Budget illimitati e mise en scene spettacolari oggi orientate verso soluzioni più ecologiche con l’obiettivo di una certificazione sostenibile entro il 2021.